Tutte le strade che portano all’Unione Europea

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Un viaggio alla scoperta delle molte case del nostro “villaggio comune” europeo

E’ probabile, o almeno auspicabile, che il cittadino europeo abbia da tempo compreso che molta parte della nostra vita è segnata dalle decisioni adottate a Bruxelles con regolate ricadute sul territorio nazionale. E’ anche possibile che vi sia una diffusa consapevolezza su quanto complessa sia la macchina comunitaria, con le sue Istituzioni e le sue complicate procedure decisionali.

Forse però non si ha idea di quanto pervasiva sia l’Unione Europea con le sue presenze fisiche, non solo sul nostro continente, ma nel mondo intero: una mappa densa di agenzie e rappresentanze che qui proviamo a semplificare, cominciando dal centro istituzionale UE per raggiungere progressivamente le periferie dell’Unione.

L’Unione Europea al centro

Gli insediamenti istituzionali nel centro geografico, ma anche politico, dell’UE sono quelli più noti: tra Strasburgo e Bruxelles si riunisce il Parlamento europeo con i suoi 720 parlamentari, tra i quali  76 italiani, e qualche centinaio di funzionari al seguito; a Bruxelles si riuniscono, di regola più volte a settimana, i Consigli dei ministri e, più volte all’anno, il Consiglio europeo dei Capi di stato e di governo e, due volte a settimana, i 27 ambasciatori delle Rappresentanze permanenti dei Paesi membri presso l’UE per preparare le decisioni proposte alla decisione dei governi nazionali.

Sempre a Bruxelles lavora il corpo centrale della Commissione europea, sotto la guida di una Presidente (riconfermata per un secondo mandato, Ursula von der Leyen), attorniata da 26 Commissari, uno per Paese membro, a loro volta assistiti da circa 30.000 funzionari distribuiti equilibratamente per nazionalità con compiti tecnico-politici nella preparazione delle proposte in vista di una più avanzata integrazione comunitaria. Dalla Commissione europea dipendono anche 7 centri di ricerca dislocati un po’ ovunque nei Paesi membri, uno importante di questi è in Italia ad Ispra. Hanno la loro sede a Bruxelles due interessanti organi consultivi: il Comitato economico e sociale europeo, dove siedono le parti sociali e la società civile, e il Comitato europeo delle Regioni, che rappresenta gli enti locali e regionali UE.

Non lontano da Bruxelles, ma con gli occhi puntati sugli sviluppi e le infrazioni al diritto comunitario, lavora a Lussemburgo la Corte europea di Giustizia e, a sorvegliare la correttezza del bilancio UE, la Corte dei conti mentre, non a caso in Germania, a Francoforte, ha sede la potente  Banca centrale europea, mentre opera ancora in Lussemburgo la Banca europea per gli investimenti, una leva importante per l’economia europea.

Le periferie della “vecchia” Unione Europea

Se però adesso allarghiamo le asticelle del compasso, oltre la limitata circonferenza a partire dal  centro dell’Unione Europea, scopriamo molte altre presenze UE per lo più sconosciute, e alcune anche di rilevante importanza, nel quadrante europeo. Anche solo per censirne alcune ci vuole pazienza, come quando si legge una mappa o si cerca un percorso a tappe nel dedalo delle istituzioni europee, anche in Paesi di potenziali mete turistiche, per chi volesse ritrovarsi a casa mentre crede di viaggiare “all’estero”, una denominazione che non si addice più alla nostra “casa comune europea”.

Partendo da sud, inevitabile per noi partire dall’Italia dove, oltre al citato Centro di ricerca di Ispra in provincia di Varese, sono nella mappa UE due città a noi vicine: Torino, con la Fondazione europea per la formazione professionale e Parma, dove ha sede non a caso l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, mentre scendendo a sud troviamo a Malta l’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (in un Paese che sul tema non si è particolarmente distinto), ad Atene l’Agenzia dell’Unione Europea per la cybersicurezza e, a Salonicco, il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale. 

Sonon cinque le presenze UE nella penisola iberica: due in Portogallo, a Lisbona,  con l’Agenzia per la sicurezza marittima e l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze e tre in Spagna, con l’Agenzia europea di controllo della pesca a Vigo, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale a Alicante e, a Bilbao, nei Paesi baschi, l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Se da sud risaliamo verso i “vecchi” Paesi UE a nord (prima dell’allargamento di inizio secolo) ci imbattiamo in Francia ad Angers  nell’Ufficio comunitario delle varietà vegetali, a Parigi nell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e, a Valenciennes e Lille, nell’Agenzia dell’Unione Europea per le ferrovie; in Lussemburgo nel Centro di traduzione degli organismi dell’Unione Europea; in Belgio a Bruxelles, oltre alle tre grandi istituzioni UE, il Comitato di risoluzione unico,  competente per al risoluzione immediata delle banche in dissesto; in Olanda, due presenze importanti: l’Agenzia europea per i medicinali ad Amsterdam e l’Agenzia europea per la cooperazione giudiziaria penale all’Aja; in Germania, a Colonia, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, a Francoforte (dove ha sede anche la Banca centrale europea) l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali; in Irlanda,a Dublino, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro; in Danimarca, a Copenaghen, l’Agenzia europea dell’ambiente; in Svezia, a Stoccolma, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie; in Finlandia, a Helsinki, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche e, in Austria, a Vienna, l’Agenzia  dell’Unione Europea per i diritti fondamentali.

Le nuove periferie dell’Unione Europea

Un ultimo sforzo e completiamo il nostro giro nei Paesi entrati nell’UE in questo secolo, muovendo da sud verso nord: in Slovenia, a Lubiana, l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia; in Romania, a Bucarest, il Centro europeo di competenza per la cybersicurezza nell’ambito industriale, tecnologico e della ricerca; in Ungheria, a Budapest, l’Agenzia dell’Unione Europea per la formazione delle autorità di contrasto (e qui Viktor Orban gioca in casa…); in Slovacchia, a Bratislava, l’Autorità europea del lavoro; nella Repubblica Ceca, a Praga, l’Agenzia europea per il programma spaziale; in Polonia, a Varsavia, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, conosciuta come Frontex, oggetto di non poche critiche nella gestione dei flussi migratori; in Lituania, a Vilnius, l’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere; in Lettonia, a Riga, l’Organismo dei regolatori delle comunicazioni elettroniche e, finalmente, in Estonia, a Tallin (ma con sede operativa a Strasburgo), l’Agenzia dell’Unione Europea per la gestione operativa dei sistemi di Tecnologia dell’Informazione su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

Non finisce qui l’Unione Europea

Questo non è ancora l’elenco completo delle presenze decentrate, direttamente o indirettamente riferibili alle Istituzioni UE: molte altre sono attive sul territorio comunitario e nel resto del mondo, come le postazioni rappresentate dal “Servizio europeo per l’azione esterna”, con Delegazioni simili ad  “ambasciate dell’UE”, con uffici presenti in tutti i Paesi e presso tutte le principali organizzazioni regionali del mondo e presso le organizzazioni internazionali.

Sul territorio comunitario rivestono un’importanza particolare le Rappresentanze del Parlamento europeo e della Commissione in tutti i Paesi UE, due nei Paesi più grandi, come nel caso dell’Italia, a Roma e Milano. Si collocano in questo quadro anche i Centri “Europe Direct” della Commissione europea, dislocati a centinaia sul territorio europeo con compiti di informazione e dialogo con i cittadini: sono attualmente 42 in Italia, tre in Piemonte, a Torino, Vercelli e Cuneo.

E così, dopo questo largo giro in Europa, partiti da Torino siamo tornati dalle nostre parti, nella nostra piccola casetta provinciale, in quel piccolo-grande villaggio che è nel mondo l’Unione Europea.

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