Si celebra oggi, lunedì 17 ottobre, la Giornata internazionale per l’eradicazione della povertà.
La giornata venne proclamata ufficialmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1992 con la risoluzione 47/196; la scelta ricadde sul 17 ottobre in memoria della grande manifestazione contro la povertà tenutasi in tale data nel 1987, quando centomila persone risposero all’appello del sacerdote Joseph Wresinski – fondatore del Movimento per i diritti umani ATD Quarto Mondo – e si radunarono presso il Trocaderò di Parigi per chiedere all’Assemblea Generale dell’ONU di riconoscere la povertà quale violazione dei diritti umani; nella capitale francese, infatti, nel 1948 era stata sottoscritta la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
L’edizione di quest’anno della giornata, intitolata “Dignità per tutti nella pratica”, è dedicata a sottolineare quanto la dignità non sia un concetto astratto, bensì una realtà concreta e universale che molte persone, costrette a vivere in condizioni di estrema povertà, vedono quotidianamente calpestata.
Si stima che la recente pandemia abbia spinto circa 150 milioni di persone in povertà nel solo 2021, incrementando la quota sul totale della popolazione di oltre l’8%. Globalmente, si stima che la quota di popolazione da ritenersi vivente in condizioni di povertà aumenterà del 2,3%: la metà di essi vivrà nell’Asia meridionale; un terzo, invece, nell’Africa sub-sahariana.
All’eradicazione della povertà è dedicato l’obiettivo numero 1 degli Obiettivi di sviluppo sostenibile(SDG) dell’Agenda ONU 2030.
Per approfondire: la giornata sul portale delle Nazioni Unite
