La Francia e la Repubblica Ceca hanno deciso, il 30 novembre scorso, di aprire le loro frontiere ai lavoratori bulgari e rumeni. Il governo francese precisa perಠche tale accesso sarà ristretto, in un primo momento, ai soli settori già aperti ai lavoratori degli Stati membri che sono entrati nell’Unione europea nel 2004, ossia quei settori in cui manca la manodopera francese, come l’edilizia, l’agricoltura, il turismo ed il restauro. Il governo ceco ha invece deciso di non imporre restrizioni ai bulgari e rumeni alla ricerca di un posto di lavoro sul territorio ceco. Il portavoce del rappresentante permanente ceco a Bruxelles, Jan Vytopil, ha argomentato così la decisione: “la libertà di circolazione dei lavoratori è una delle quattro libertà fondamentali, costitutiva dell’appartenenza all’Ue e necessaria al funzionamento regolare del mercato interno europeo”.
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