“Quando le montagne cantano” di Nguyen Phan Que Mai

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Edizioni Nord – 2021 (pp. 383 – 18 Euro) ISBN 9788842933526

È un romanzo che attraverso il racconto e la vita di donne coraggiose e fiere, ci porta dentro la recente Storia del Vietnam, quella di un Novecento violento, che inizia  con l’occupazione coloniale francese e le invasioni giapponesi, continua attraverso la lunga guerra civile che ha coinvolto gli Stati Uniti, per giungere al 1975 con la caduta di Saigon nel Vietnam del Sud e la difficile riunificazione del Paese. Una storia che ha costantemente tenuto in allarme la comunità internazionale e, in particolare, l’Europa. 

Dieu Lan, la protagonista principale, racconta alla nipotina Huong la ormai sua lunga vita, in cui solo il coraggio, il forte legame famigliare e il rispettoso ricordo degli antenati hanno costituito le armi più efficaci per affrontare tutti i dolori, le avversità, gli odi, le carestie e le fanatiche cecità ideologiche  che si sono abbattute su quel Paese e sulla sua numerosa famiglia. Sono armi che aveva già consegnato alla figlia e che si appresta a consegnare alla nipote affinché affronti la continua incertezza del futuro.

Ma coraggio e dolore sono sempre raccontati con intimi sussurri, anche nelle situazioni più drammatiche, proprio per lasciare spazio alla voce impassibile della Storia, capace, con glaciale sarcasmo, di portare fratelli e amici a combattere involontariamente su fronti avversi. 

In questo contesto messo a nudo, affiorano e si confrontano tutti i sentimenti umani, dal coraggio alla vigliaccheria, dalla generosità all’egoismo, dalla lealtà alla codardia, dall’amore all’odio, dal perdono all’eterno rancore.

Sono trascorsi più di quarant’anni dalla fine di quella guerra, ma il romanzo delle montagne che cantano ci fa capire che tante sono ancora, in Vietnam, le ferite aperte della Storia.

di Adriana Longoni

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