Russia e Putin: un legame per tutta la vita

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In questo periodo così’ turbolento, incerto e quasi completamente assorbito dall’attualità della pandemia di coronavirus, sembra quasi inopportuno attirare l’attenzione sull’altra attualità, quella a cui eravamo abituati fino a poco tempo fa. Un’attualità che si svolge ai confini dell’Europa e oltre e che continua imperterrita, ogni giorno, nella sua scrittura della storia. 

Dopo quelli cinesi e cubani, l’arrivo in Italia di aiuti russi per combattere il coronavirus, compresi i mezzi militari, in un’operazione battezzata “Dalla Russia con amore”, ci ricorda  di rivolgere l’attenzione a questo Paese che, a metà del mese di marzo, ha conosciuto una delle più sostanziali modifiche alla sua Costituzione. 

Mentre la pandemia investiva con tutta la sua virulenza l’Europa e in particolare l’Italia, l’11 marzo scorso la Duma (la Camera bassa del Parlamento russo) ha adottato le riforme proposte dal Presidente Putin, riforme già annunciate nel gennaio scorso, quando il Governo dell’ex primo ministro Dmitry Medvedev si dimise in blocco. 

Uno degli aspetti più vistosi di questa riforma riguarda l’azzeramento del conteggio del massimo di due mandati presidenziali consecutivi. Significa che il Presidente Putin, all’avvicinarsi della scadenza del suo ultimo mandato nel 2024, ha voluto riformare il sistema politico del suo Paese in modo tale, se possibile, da poter estendere la sua Presidenza fino al 2036. Significa anche e soprattutto che sia la Duma che la Corte Costituzionale russa (che ha dato il via libera alle riforme il 16 marzo) considerano la permanenza di Putin al comando come il fulcro del potere politico in Russia. 

Non solo, ma le riforme toccano altri settori di sensibile importanza, come ad esempio la riaffermazione della preminenza del diritto nazionale su quello internazionale, una specie di preventiva protezione contro “l’ingerenza” di organismi internazionali occidentali. In proposito il pensiero corre subito, ad esempio, verso organismi come la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, dove la Russia è consistentemente coinvolta. 

Un secondo emendamento rilevante riguarda i confini della Federazione russa, dove l’integrità territoriale del Paese diventa intoccabile e non negoziabile. Un’altra risposta senza appello all’Occidente, in un momento in cui non è ancora stato risolto il conflitto in Ucraina, la Crimea è stata annessa nel 2014 e l’Unione Europea continua a prorogare le sanzioni economiche contro Mosca. 

Questa nuova Costituzione, anche nei suoi riflessi sulla politica interna, conferma la volontà di consolidare un potere presidenziale forte.  Il momento è delicato : il malcontento popolare dovuto alla stagnazione dell’economia, all’aumento delle tasse, alla riforma delle pensioni e al degrado del potere d’acquisto sta erodendo la popolarità del Presidente Putin ; sul versante esterno, tanti sono i fronti aperti della Russia e dove appare necessario veicolare l’immagine di un sostegno incondizionato al Presidente : la guerra del greggio con l’Arabia saudita, la guerra in Siria o la presenza in Libia.

Questa Costituzione, che non riflette certamente un’apertura democratica e non lascia spazio al progredire di diritti civili, sarà sottoposta a referendum popolare il 22 aprile prossimo. In un contesto in cui l’opposizione è costantemente imbrigliata, sarà importante capire come risponderà la popolazione a questa nuova prospettiva per il suo futuro. Sempre che il coronavirus non faccia improvvisamente irruzione anche nella Federazione russa, dove le misure di chiusura del Paese e altre drastiche restrizioni, fra cui quella dei raduni, non coincidono con i dati annunciati dalle autorità al riguardo.

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