Il Parlamento Europeo adotta una risoluzione in favore dell’apertura dei mercati del lavoro UE ai cittadini bulgari e rumeni

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Adottata in plenaria il 25 ottobre, la risoluzione del Parlamento Europeo chiede che tutti gli Stati membri permettano l’accesso ai rispettivi mercati del lavoro ai lavoratori rumeni e bulgari entro la fine del 2011.
I Parlamentari chiedono di rivedere le norme relative ai periodi di transizione prima della scadenza finale del 2013, prevista dai Trattati di adesione, ed insistono, nei confornti di alcuni Stati membri, sull’urgenza di rimuovere al più presto gli ostacoli ancora esistenti alla libera circolazione dei lavoratori provenienti da tali Paesi.
Il relatore, Traian Ungureanu (PPE) ha precisato «Stime ufficiali, comprese quelle della Commissione Europea, dimostrano che i lavoratori provenienti dall’Europa dell’Est non hanno generato disoccupazione e non hanno pesato sui sistemi sociali di welfare. Al contrario, hanno portato una crescita economica nei paesi di destinazione valutata a circa l’1% del PIL ».
Inoltre, a lunga scadenza, le restrizioni possono avere un effetto pregiudizievole sui diritti e valori fondamentali iscritti nei Trattati, quali la libertà   di movimento, la non discriminazione, la solidarietà   e la parità   di diritti.
La risoluzione deplora la debole trasposizione nelle legislazioni nazionali e la relativa applicazione della legislazione comunitaria (in particolare la Direttiva 2004/38/CE) sul diritto dei cittadini e delle loro famiglie a muoversi e a risiedere liberamente sul territorio dell’Unione Europea.
Infine, la risoluzione riconosce nelle procedure attuali di riconoscimento delle qualifiche professionale uno degli ostacoli maggiori alla mobilità   nell’UE e invita la Commissione a presentare proposte di riforma al riguardo.

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