Il voto del Parlamento di Atene che ha approvato prima le privatizzazioni (50 miliardi di euro le entrate previste) poi un impopolare piano di austerità da 28 miliardi di euro è stato definito dal presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso e dal presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy il «secondo decisivo passo per far tornare la Grecia ad una situazione di sostenibilità ».
«In circostanze difficili – hanno detto ancora i due leader – il voto è stato un altro atto di responsabilità nazionale. Ora ci sono le condizioni per l’erogazione della nuova tranche e per il varo di un secondo pacchetto di aiuti».
Il 3 luglio prossimo i ministri delle Finanze della zona euro e due giorni dopo sarà ilo Fondo Monetario Internazionale a pronunciarsi.
Tra la metà di luglio e il prossimo mese di agosto un prestito di 12 miliardi di euro eviterà il default della Grecia e consentirà di concentrare l’attenzione sull’erogazione di un secondo pacchetto di aiuti presumibilmente della stessa entità di quello erogato negli anni scorsi (110 miliardi di euro).