Diritti umani da promuovere nelle relazioni esterne dell’UE

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Diritti umani, democrazia e stato di diritto sono valori fondamentali dell’Unione Europea, che non solo costituiscono parte integrante della sua identità   ma che l’UE è chiamata ad applicare e promuovere nelle sue relazioni esterne.
àˆ quanto auspicato nell’ultima Relazione europea sui diritti umani, presentata ai ministri degli Affari esteri lo scorso 10 maggio da Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza e presidente del Consiglio Affari esteri. La Relazione presenta una panoramica delle molteplici attività   svolte dall’UE per promuovere i diritti umani in tutto il mondo e riguarda il periodo da luglio 2008 a dicembre 2009. Nella Relazione sono affrontate questioni tematiche quali la libertà   di pensiero e i diritti umani delle donne, oltre che l’azione svolta dall’Unione nel campo dei diritti umani in vari Paesi. Nel periodo di riferimento, ad esempio, l’UE ha erogato finanziamenti a favore di 900 progetti di organizzazioni non governative in circa 100 Paesi per un importo di oltre 235 milioni di euro. Ha inoltre sollevato il problema della difesa dei diritti umani presso le Nazioni Unite e in altri ambiti internazionali e ha aumentato il numero dei dialoghi in materia di diritti umani che porta avanti con i Paesi non appartenenti all’UE. Attualmente, gli accordi conclusi dall’UE con oltre 120 Paesi prevedono una clausola sui diritti umani che dà   la possibilità   di riesaminare l’accordo in caso di gravi violazioni dei diritti umani.
La prossima Relazione sarà   la prima a illustrare la situazione dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e si prevede che le modifiche apportate dal Trattato contribuiscano positivamente all’efficacia dell’azione europea in questo campo.

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