Ancora una volta, come già avvenuto nei mesi scorsi, il Consiglio d’Europa lancia un appello ai suoi Stati membri affinchà© accolgano i detenuti del Centro di detenzione statunitense di Guantà ¡namo ritenuti innocenti e che necessitano di protezione internazionale.
Il commissario per i Diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, dopo aver svolto una visita negli USA a inizio giugno ha infatti inviato una lettera in questo senso a tutti i Paesi del Consiglio d’Europa, esortando inoltre l’Amministrazione statunitense ad offrire ai prigionieri ritenuti innocenti la possibilità di risiedere nel Paese. «I detenuti contro i quali esistono prove di attività criminali dovranno essere processati conformemente alle norme di diritto internazionale in materia di diritti umani. Gli altri dovranno essere liberati, nel rispetto del principio della presunzione di innocenza. Si dovrebbero altresì prevedere misure di risarcimento per tutti coloro che sono stati imprigionati» ha dichiarato Hammarberg, dicendosi preoccupato perchà© «un certo numero di persone che saranno liberate non possano fare ritorno in patria, dal momento che rischiano di essere vittime di gravi maltrattamenti. Alcuni degli ex detenuti liberati fino ad oggi sono stati esposti a violazioni dei diritti umani nei loro Paesi di origine».
Per questo, il commissario del Consiglio d’Europa ritiene che ai prigionieri ritenuti innocenti che non possono fare ritorno in patria e che non desiderano restare negli Stati Uniti dovrebbe essere offerta un’alternativa: «Ciಠrichiede l’avvio di una procedura per valutare le opinioni del detenuto stesso circa il luogo dove desidererebbe essere accolto. L’eventuale esistenza di legami familiari costituisce un fattore da prendere in seria considerazione in tale contesto. àˆ proprio sotto questo aspetto – ha osservato Hammarberg – che i governi europei potrebbero fornire un validissimo contributo, che potrebbe rivelarsi essenziale per facilitare la chiusura definitiva della prigione di Guantà ¡namo».
Home News Informazione sociale e diritti Guantà ¡namo: il Consiglio d’Europa si appella ai Paesi membri