La Commissione europea ha proposto di istituire un Ufficio europeo per coordinare e rafforzare la cooperazione fra gli Stati membri in materia d’asilo, ai fini di una maggiore armonizzazione delle diverse prassi nazionali e delle norme vigenti nell’UE.
Le modalità d’attuazione del diritto d’asilo nell’UE mostrano infatti grandi divergenze fra le prassi degli Stati membri per quanto riguarda le domande di protezione internazionale. Un iracheno, ad esempio, ha il 71% di possibilità di ottenere protezione in uno Stato membro e il 2% in un altro. Il piano strategico sull’asilo adottato nel giugno 2008 dalla Commissione prevedeva di completare e modificare la legislazione europea in materia di diritto d’asilo, ma l’azione «va puntellata rafforzando la cooperazione amministrativa fra gli Stati membri ai fini di un’armonizzazione delle varie prassi nazionali» sostiene la Commissione.
L’Ufficio di sostegno per l’asilo, che dovrebbe rivestire la forma di un’agenzia ed essere un organismo europeo indipendente, potrebbe essere operativo nel 2010 e lavorare in stretta collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR-UNHCR) oltre che svolgere un dialogo consultivo con le organizzazioni della società civile. Il suo obiettivo sarà quello di sostenere l’impegno degli Stati membri nell’attuare una politica d’asilo «più coerente ed equa», aiutandoli ad esempio ad individuare le buone prassi, organizzando formazioni a livello europeo e migliorando l’accesso a informazioni valide sui Paesi d’origine. Avrà inoltre il compito di coordinare gruppi di sostegno composti da esperti nazionali, cui potranno fare ricorso gli Stati membri che devono far fronte ad afflussi massicci di richiedenti asilo nel loro territorio, e fornirà assistenza scientifica e tecnica ai fini dello sviluppo della politica e della legislazione in materia d’asilo.