25 aprile – Ricordando la Liberazione

1954

25 aprile 1945, giorno della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista e della riconquista della libertà. Sono trascorsi da quella data 72 anni e la storia del nostro Paese si è intrecciata, nel corso degli anni, con quella di altri Paesi europei, anch’essi reduci da una guerra che aveva ridotto in macerie l’Europa intera.

La liberazione dal nazifascismo è costata venti mesi di guerra all’interno dell’Italia, fra le mura delle nostre case, in cui  i militari Alleati e le varie formazioni partigiane, raccolte nella Resistenza,  hanno combattuto, da una parte, la ferocia dell’occupazione tedesca, mentre, dall’altra, si consumava lo scontro tra partigiani e nazifascisti e si giungeva alla resa dei conti con vent’anni di regime fascista. La Liberazione, malgrado la grande festa di popolo che ha generato, è stata anche l’epilogo di una delle pagine più drammatiche della nostra storia italiana.

Durante la seconda guerra mondiale, la Resistenza al nazifascismo si è sviluppata, in modi diversi, in tutta l’Europa, sempre con lo stesso obiettivo e cioé la liberazione del proprio Paese per garantire un futuro di libertà e di pace alle generazioni future. Sono moltissimi gli uomini e le donne che, per questo grande obiettivo, non hanno temuto nulla e hanno rischiato tutto per ridare dignità alla lora terra e speranza nell’avvenire.

Uomini e donne che, già durante la guerra, avevano immaginato che l’unico baluardo contro la rinascita di ideologie totalitarie fosse la costituzione di un’Europa unita, basata su valori di solidarietà, democrazia e rispetto dei diritti fondamentali. Sono stati uomini come Duccio Galimberti, eroe della Resistenza, autore di un lungimirante “Progetto di Costituzione confederale europea ed interna”, stilato fra il 1942 e l’8 settembre 1943, o Altiero Spinelli, autore con Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, del  “Manifesto di Ventotene – Per un’Europa libera ed unita” nel 1942.

Ed è appunto sul coraggio, sul sacrificio e sulla lungimiranza di tanti uomini e donne che è nata l’Unione Europea, garantendo  settant’anni di pace.

Oggi, tutti quei valori, conquistati a cosi’ caro prezzo sembrano di nuovo in pericolo  e l’Unione Europea sta attraversando uno dei periodi più inquietanti della sua storia. I cittadini si allontanano sempre più da quell’idea federativa che ha unito popoli e nazioni, rinascono nazionalismi e populismi, si innalzano muri e barriere, serpeggiano razzismi e xenofobie.

Se è sempre importante festeggiare il 25 aprile, oggi è altrettanto importante che questa festa ricordi che il futuro dell’Italia e dell’Europa è ancora nella salvaguardia di quei valori rappresentati nel senso più profondo del concetto di “Liberazione”.

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