Oltre 80 milioni di persone sono di fatto «dimenticate» in Europa a causa delle loro condizioni di disabilità , per questo servono politiche più inclusive che annullino ogni barriera e discriminazione sostiene il Consiglio d’Europa, che ha organizzato una Conferenza sulla promozione e protezione dei diritti dei disabili.
Secondo il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, «non è sufficiente adottare degli standard quanto invece implementarli nella realtà ». Per troppo tempo le politiche si sono concentrate esclusivamente sulle cure istituzionali, la riabilitazione medica e i sussidi pubblici, osserva Hammarberg secondo il quale «la carità non basta, bisogna piuttosto garantire i diritti umani delle persone con handicap». Se da un lato è incoraggiante il fatto che molti Paesi europei hanno adottato piani d’azione e strategie in materia di disabilità , aggiunge il commissario del Consiglio d’Europa, «il passaggio dalla retorica all’attuazione è stato finora troppo lento», perciಠgli Stati devono promuovere l’inclusione e la partecipazione delle persone diversamente abili attraverso azioni specifiche basate sui diritti fondamentali, dando priorità ai minori, agli anziani e alle persone con disabilità mentale.
La piena partecipazione, l’integrazione e l’autonomia delle persone diversamente abili in Europa è stato dunque l’oggetto della Conferenza svoltasi a Strasburgo, che attraverso alcuni seminari ha affrontato le questioni relative ai bambini disabili, alle donne e alle ragazze disabili, all’invecchiamento e alla disabilità , alla concezione universale dell’accessibilità , all’approccio integrato dell’uguaglianza (ruoli e responsabilità ), alla qualità dei servizi e dell’assistenza.
L’evento ha avuto l’obiettivo di promuovere il riconoscimento e l’applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili e l’attuazione del Piano d’azione del Consiglio d’Europa per i disabili 2006-2015. Un Piano d’azione che contiene 15 linee direttrici, tra cui la partecipazione alla vita politica, pubblica e culturale, l’educazione, l’informazione e la comunicazione, l’occupazione, l’accessibilità a edifici e trasporti. Il Piano attira l’attenzione anche sui bisogni delle donne e dei bambini disabili e sulle persone affette da gravi disabilità , che richiedono un alto livello di assistenza.
Durante la Conferenza sono stati evidenziati modelli di buone prassi in materia di protezione sociale dei diversamente abili negli Stati membri del Consiglio d’Europa e promossa la cooperazione internazionale a livello governativo e non governativo.