Secondo i risultati di un sondaggio Eurobarometro svolto tra i cittadini irlandesi nei giorni 13-15 giugno, cioè subito dopo il referendum, la maggior parte ha attribuito l’esito negativo del voto alla scarsa conoscenza del Trattato.
Il 52% dei 2000 irlandesi interpellati ha dichiarato infatti di non aver pienamente compreso le questioni referendarie, il 42% di non essere stato sufficientemente informato e il 37% di non aver avuto le informazioni necessarie in merito ai contenuti del Trattato. Circa un quarto di coloro che hanno votato «no» ha detto di non conoscere il Trattato di Lisbona. Anche tra coloro che non hanno preso parte alla votazione la maggioranza ha dichiarato di non aver votato per la scarsa comprensione della questione referendaria, mentre la partecipazione tra i giovani è stata più scarsa che tra gli adulti. In generale, giovani, donne e disoccupati hanno optato prevalentemente per il «no», mentre professionisti, manager e pensionati hanno votato «si».
Tra coloro che hanno espresso voto negativo molti ritengono che l’esito del referendum possa spingere l’Irlanda a rinegoziare il Trattato, mantenendo la propria neutralità e il proprio sistema fiscale, mentre quasi il 70% dei votanti ha dichiarato che la campagna per il «no» è stata più convincente.
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