La Commissione europea ha raccomandato al Consiglio dei ministri delle finanze dell’UE (Ecofin) di chiudere la procedura per i disavanzi eccessivi a carico di Italia e Portogallo, dato che nel 2007 il disavanzo dei due Paesi è sceso al di sotto del 3% del Pil e, secondo le previsioni, dovrebbe restare al di sotto di detta soglia anche nel 2008 e nel 2009.
Ne consegue che per la prima volta dal 2002 nessuno Stato membro dell’area dell’euro è soggetto alla stretta vigilanza delle finanze pubbliche prevista dal “braccio correttivo” del patto di stabilità e crescita. La Commissione ha inoltre concluso che sussistono le condizioni per chiudere anche la procedura per i disavanzi eccessivi a carico di Repubblica ceca e Slovacchia. Per quanto riguarda la Slovacchia, il Paese supera in questo modo l’ultimo ostacolo che lo separa dall’adozione dell’euro. Se il Consiglio adotterà le raccomandazioni della Commissione, rimarranno solo due Paesi ancora soggetti alla procedura per i disavanzi eccessivi (Polonia e Ungheria), rispetto ai 12 della primavera 2006, quando si è raggiunto il numero più elevato di paesi soggetti contemporaneamente alla procedura.
Nel 2007 il disavanzo dell’Italia è sceso all’1,9% del PIL dal 3,4% nel 2006. Il risultato del 2007 supera nettamente gli obiettivi, grazie ad un migliore risultato nel 2006 al netto delle spese una tantum e all’attuazione effettiva delle misure correttive adottate dal governo. Nel 2007 l’Italia ha beneficiato di un aumento delle entrate pubbliche di 1,2 punti percentuali del PIL, spinto dai forti aumenti delle imposte sul reddito delle persone fisiche e delle imprese, principalmente grazie all’allargamento della base imponibile. Nel 2007 il rapporto spesa primaria/PIL è sceso di quasi un punto percentuale del PIL rispetto al 2006, mentre la spesa complessiva ha subito una flessione minore, pari a circa un punto percentuale, a causa dell’aumento della spesa per interessi.
Joaquà n Almunia, Commissario europeo per gli Affari economici e monetari ha dichiarato: “l’Italia deve far tesoro dei risultati del 2007 per conseguire il pareggio di bilancio al più presto possibile e mettere il debito nazionale saldamente su un percorso discendente per liberare risorse da destinare a misure che promuovano la crescita».
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