In attesa dell’avvio a Parigi, il prossimo 30 novembre, della XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), la redazione APICE propone alcuni spunti sul tema dell’ambiente tratti da
Agenda sussidiario 2015-2016 “Passato, presente, ambiente”, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Cuneo, 2015.
Il Protocollo di Kyoto
A cura di Adriana Longoni
«Responsabilità comune, ma differenziata» è il principio con cui è stata operata la scelta dei vincoli alle emissioni per un numero ristretto di Paesi firmatari del Protocollo di Kyoto. Si tratta di una lista di 39 Stati che include i Paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo) e quelli con economie in transizione verso il mercato. Secondo tale principio i Paesi industrializzati devono farsi carico di maggiori responsabilità rispetto ai Paesi in via di sviluppo.
L’onere di riduzione delle emissioni fra i 39 Paesi industrializzati è stato ripartito in modo non uniforme dal Protocollo di Kyoto, in considerazione del grado di sviluppo industriale, del reddito e dei livelli di efficienza energetica. In particolare, per l’Unione Europea è stato previsto un taglio delle emissioni dell’8%, a sua volta ripartito fra i suoi Stati membri (Accordo sulla ripartizione degli oneri del 1998), fissando per l’Italia un obiettivo di riduzione del 6,5%.