Secondo uno studio presentato dalla Commissione europea, il livello di cura delle persone disabili istituzionalizzate continua a scendere in Europa, in molti casi al di sotto di standard accettabili. Va dunque necessariamente migliorata ed estesa la qualità dei servizi di base.
Oltre un milione di persone con disabilità nell’UE sono attualmente in cura in varie forme di istituti, la cui qualità varia sensibilmente e non sempre sono garantite condizioni dignitose per i residenti. Lo studio commissionato dall’esecutivo europeo rileva infatti che le cure in istituto sono spesso di qualità inaccettabile e in alcuni casi i livelli di vita in tali strutture non soddisfano gli standard internazionali sui diritti umani, come riportato spesso anche da inchieste giornalistiche (recente il caso denunciato della Bulgaria).
Se istituiti e organizzati in modo adeguato, i servizi nelle comunità di base possono invece fornire migliori livelli di assistenza in termini di qualità della vita, assicurando alle persone disabili di vivere pienamente i loro diritti di cittadini. Inoltre, sottolinea lo studio europeo, questi tipi di servizi non sono più costosi dell’assistenza in istituto se si prendono in considerazione i bisogni dei residenti e la qualità delle cure nel calcolo complessivo dei costi.
Gli Stati membri sono dunque invitati a trasformare i loro servizi per le persone disabili dalla forma istituzionalizzata a servizi sociali di qualità in comunità , anche utilizzando il supporto finanziario che il Fondo sociale europeo fornisce ai progetti che pruomuovono l’indipendenza delle persone disabili nei loro luoghi di residenza, anche in aree rurali, e le iniziative di deistituzionalizzazione attraverso l’assistenza domiciliare.