È stata recentemente pubblicata l’ultima edizione dello State of Nature, il Report attraverso il quale ogni sei anni viene monitorato lo stato di conservazione di piante, animali e habitat, nonché l’impatto delle Direttive europee, in vista degli obiettivi di salvaguardia della biodiversità e riduzione del degrado degli ecosistemi fissati da Europa 2020.
Ogni sei anni, gli Stati membri riferiscono alla Commissione sullo stato di conservazione di oltre 2000 specie e dei loro rispettivi habitat. Questi dati sono utili per osservare l’andamento dello stato di conservazione della natura nel corso degli anni.
I risultati rilevati sul periodo di riferimento più recente (2007-2012), sono stati pubblicati in due relazioni distinte da parte della Commissione e dell’Agenzia europea per l’ambiente. Questi dati sono utili a verificare l’efficacia della legislazione dell’UE in materia di protezione ambientale ed, eventualmente, suggerire ulteriori accorgimenti.
La fotografia della situazione attuale sottolinea che, nonostante le Direttive stiano riuscendo nel loro intento di preservare una parte significativa della biodiversità in Europa, vi è ancora molta strada da fare per raggiungere l’obiettivo del 2020. Infatti, se è vero che gli sforzi per la tutela di alcune delle specie e degli habitat protetti stanno cominciando a mostrare modesti segni positivi, lo stato di salute ambientale dell’UE non è cambiato in modo significativo nel corso degli ultimi sei anni. Per molte specie e habitat le condizioni restano sfavorevoli e un numero considerevole di essi risulta tuttora a rischio estinzione.