Donne e lavoro: finora miglioramenti solo quantitativi

879

Le donne continuano a guidare la crescita dell’occupazione nell’UE, tuttavia restano ancora discriminate rispetto agli uomini in vari modi e pagate meno, secondo quanto emerge dal Rapporto 2008 sulla parità   di genere presentato dalla Commissione europea.
Dal 2000 a oggi, dei circa 12 milioni di nuovi posti di lavoro creati nell’UE almeno 7,5 milioni hanno riguardato donne, così che il tasso di occupazione femminile è cresciuto di 3,5 punti percentuali raggiungendo il 57,2%. Nello stesso periodo, ad esempio, il tasso di occupazione maschile è aumentato di meno di un punto percentuale. Allo stesso modo è cresciuto molto più velocemente tra le donne il tasso di occupazione per le persone con oltre 55 anni di età  : l’aumento è stato del 7,4% dal 2000 e oggi è del 34,8% tra le donne over 55.
A questi chiari miglioramenti di tipo quantitativo si affiancano perಠmolti problemi ancora esistenti per quanto concerne la qualità   del lavoro. Nonostante le donne rappresentino quasi il 60% dei laureati e facciano registrare in generale più elevati livelli educativi, il loro tasso di occupazione resta di oltre 14 punti percentuali inferiore a quello degli uomini e le loro retribuzioni orarie inferiori mediamente del 15%. Così come le donne continuano a incontrare grandi difficoltà   per raggiungere posizioni direttive (solo il 33% è occupato da donne), per ricoprire ruoli politici (solo il 23% nei Parlamenti nazionali e il 33% al Parlamento europeo) e per conciliare la vita lavorativa con gli impegni familiari: tra le persone con un figlio a carico il tasso di occupazione femminile è inferiore a quello maschile di ben 29 punti percentuali. Inoltre, più dei tre quarti dei lavoratori part time sono donne e anche i contratti a termine riguardano più donne che uomini: lo scarto è solo di un punto percentuale ma comunque a sfavore delle donne.
La parità   tra uomini e donne è una componente qualitativa essenziale del lavoro, sottolinea il Rapporto, per questo sono necessari interventi per rimediare alle disuguaglianze ancora presenti, soprattutto supportando le donne nel conciliare vita professionale e vita familiare, ma anche combattendo i troppi stereotipi che continuano ancora a influenzare le scelte nell’istruzione, nella formazione e nell’occupazione, nella partecipazione agli impegni domestici e familiari e nell’accesso ai ruoli decisionali sia in campo lavorativo che più in generale nella società   europea.

Approfondisci

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here