Il processo di integrazione europea dei Balcani Occidentali

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Il 10 marzo 2015, nel corso della sessione plenaria, il Parlamento Europeo ha discusso le relazioni annuali sullo stato di avanzamento del Montenegro, dell’Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia e della Serbia per l’adesione all’Unione Europea, nonché l’integrazione del Kosovo.

I Paesi dei Balcani Occidentali vorrebbero, infatti, entrare a far parte dell’Unione Europea, ma i dati dimostrano che questi Stati devono ancora mettere in atto misure per superare la crisi economica e far diminuire l’alto tasso di disoccupazione (che nel Kosovo raggiunge il 30%, contro un dato medio dei 28 Stati membri pari a poco più del 10%), sradicare la corruzione (troppo alta secondo l’indice di percezione sviluppato da Transparency International) e garantire una piena libertà di stampa (alcuni di questi Paesi balcanici sono agli ultimi posti in Europa).

Questi elementi rappresentano una preoccupazione comune nella regione, ma va evidenziato come l’Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia ed il Montenegro ottengano buoni risultati in termini di ambiente favorevole alle imprese, elemento alquanto importante nell’analisi effettuata dal Parlamento Europeo.

L’Unione Europea ha altresì avviato negoziati ufficiali con il Montenegro e la Serbia e ha fatto pervenire ufficialmente all’Ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia e all’Albania lo status di candidato. La Bosnia-Erzegovina e il Kosovo rimangono candidati potenziali.

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