Diritto d’iniziativa dei cittadini europei: l’Ombudsman chiede miglioramenti

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L’Ombudsman europeo Emily O’Reilly ha richiamato l’attenzione della Commissione europea sull’opportunità di rafforzare il ruolo del Diritto d’iniziativa dei cittadini europei (ECI, European Citizens’ Initiatives) nell’ambito del dibattito politico democratico dell’Unione Europea.

Strumento attivo dal 2012, l’ECI ha permesso di raccogliere per tre iniziative un milione di firme ognuna in almeno sette Stati membri; la più recente, “Stop Vivisection”, proponeva una legislazione europea volta a interrompere la pratica degli esperimenti sugli animali.

Nel 2013, il Difensore civico europeo aveva aperto di propria iniziativa un’indagine sul funzionamento dell’ECI e sui possibili miglioramenti, a partire dalla quale ha formulato alcune proposte indirizzate alla Commissione: tra le altre, spiegare in modo comprensibile le motivazioni di rigetto delle iniziative, comprese le ragioni politiche, migliorare i software per la raccolta di firme on line e il controllo della qualità delle raccolte fondi e degli sponsor. Inoltre,

ha segnalato la necessità di un maggiore impegno degli Stati membri nell’assicurare a tutti i cittadini la possibilità di firmare un’iniziativa popolare ovunque risiedano.

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