Si è aperta a Baden, nei pressi di Vienna, una riunione di tre giorni tra i negoziatori della troika UE-USA-Russia e le delegazioni serba e kosovara per tentare di raggiungere un compromesso sul futuro status del Kosovo, prima del 10 dicembre quando sarà presentato il Rapporto finale all’ONU.
«Questo è l’ultimo tentativo di giungere a un risultato negoziale tra Pristina e Belgrado» ha dichiarato il negoziatore dell’UE Wolfgang Ischinger, aggiungendo: «Spero che ambedue le parti approfittino dell’opportunità ». Gli incontri avvengono a porte chiuse e si svolgono sia in plenaria sia separatamente con ciascuna delegazione. Le possibilità di successo sono perಠpiuttosto scarse, dato che la delegazione kosovara considera pressochà© irrinunciabile l’indipendenza mentre quella serba è disposta a concedere al massimo un’ampia autonomia. Le autorità di Belgrado godono perಠdell’appoggio della Russia che, oltre al ruolo diretto nel negoziato, ha diritto di veto all’interno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
L’indipendenza è fuori discussione per la Serbia, pronta «a difendere i suoi legittimi interessi e la sua integrità e sovranità territoriale» come dichiarato dal presidente Boris Tadic: «Vogliamo un compromesso accettabile per ambedue le parti, non solo per i kosovari, altrimenti si rischia l’instabilità nell’intera regione». Sulla stessa linea il premier serbo Vojislav Kostunica: «La Serbia è uno stato libero, democratico, riconosciuto internazionalmente; non permetteremo che ci venga portato via anche un solo centimetro di territorio». Il futuro premier kosovaro, Hashim Thaci, ha invece affermato prima della riunione: «Siamo pronti a dichiarare l’indipendenza e speriamo che la comunità internazionale, gli USA e l’UE siano pronti a riconoscerci come Stato indipendente».
La troika negoziale ha escluso la possibilità di un prolungamento del suo mandato, che terminerà il prossimo 10 dicembre quando dovrà presentare il Rapporto finale sull’esito del negoziato al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon.