Si è celebrata il 28 febbraio scorso la quarta edizione della giornata europea per la parità retributiva di genere. La data scelta cambia ogni anno e coincide con il giorno in cui, stando ai dati forniti annualmente dalla Commissione Europea, le donne “annullano il divario su base annua”.
Nel 2014, la Giornata si è celebrata il 28 febbraio, così come era già avvenuto nel 2013 mentre le due edizioni precedenti si erano tenute rispettivamente il 5 marzo 2011 e il 2 marzo 2012.
Secondo i dati di quest’anno le donne continuano a lavorare 59 giorni a salario zero: il 28 febbraio è il cinquantanovesimo giorno dell’anno.
Il differenziale retributivo di genere, cioè la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne nell’intera economia, è rimasto quasi immutato negli ultimi anni ed è ancora del 16% circa (attestandosi al 16,4%, come l’anno precedente).
“La giornata europea per la parità retributiva serve a ricordarci le disparità di condizioni che ancora oggi le donne subiscono sul mercato del lavoro” ha dichiarato Viviane Reding, vicepresidente della Commissione Europea e Commissaria per la Giustizia, sottolineando che la lieve riduzione del divario a cui si è assistito negli ultimi anni, è frutto della riduzione delle retribuzioni maschili a causa della crisi, non di un aumento del salario delle donne.
Reding ha inoltre annunciato una prossima iniziativa UE “volta a favorire il cambiamento, in modo che nel prossimo futuro non ci sia più bisogno di una giornata per la parità retributiva”.