30 luglio, Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani 

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Oggi si celebra il decimo anniversario della giornata internazionale contro la tratta di esseri umani, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella risoluzione A/RES/68/192. Essa viene definita come il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’ospitalità o l’accoglienza di persone attraverso la minaccia, l’uso della forza, la coercizione, il rapimento, la frode, l’inganno, l’abuso di potere o di vulnerabilità, o il pagamento per ottenere il controllo su una persona, ai fini dello sfruttamento.

Globalmente, un terzo delle vittime della tratta di esseri umani è un bambino, principalmente ragazze. Secondo il Global Report on Trafficking in Persons (GLOTIP) dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC), i bambini hanno il doppio delle probabilità rispetto agli adulti di subire violenze durante la tratta. Alcune delle cause principali sono povertà, scarso supporto per i minori non accompagnati, conflitti armati, famiglie disfunzionali e mancanza di cure parentali.

In quest’ambito, nel 2011, il Parlamento europeo ha emanato la Direttiva 2011/36/UE per combattere la tratta di esseri umani, assistere le vittime e reprimere i trafficanti. La direttiva mira a prevenire la tratta, riconoscendo la necessità di misure di assistenza specifiche per genere a causa delle diverse finalità dello sfruttamento di donne e uomini. Negli ultimi anni, la tratta si è spostata sempre più online e il conflitto tra Russia e Ucraina ha aumentato il rischio di sfruttamento di donne e bambini.

Nell’aprile 2024, il Parlamento europeo ha approvato un accordo con il Consiglio per migliorare la protezione delle vittime e durante i negoziati, è stato deciso di includere esplicitamente lo sfruttamento della maternità surrogata come forma di tratta, mirata contro chi costringe o inganna le donne a diventare madri surrogate. Gli eurodeputati, inoltre, hanno approvato nuove regole per impedire l’accesso ai prodotti realizzati con il lavoro forzato nel mercato e nelle catene di approvvigionamento delle aziende dell’UE. 

Finora la lotta contro questo fenomeno non è stata del tutto efficace. È, dunque, urgente adottare misure più complete a protezione delle vittime, richiedendo sforzi nazionali e internazionali congiunti. Gli Stati devono dare priorità alla protezione dei soggetti a rischio, fornire maggiori risorse, rafforzare le leggi e migliorarne l’applicazione. 

Per saperne di più: World Day Against Trafficking in Persons 30 JulyTratta di esseri umani: la lotta dell’UE contro lo sfruttamento

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